martedì 18 settembre 2012

Notizie varie

Ho trovato qui la notizia che la Robin Edizioni lancerà una collana di libri digitali riservata a testi inediti di narrativa lesbica, il tutto a cura di Sarah Sajetti, già autrice del libro "Volevo solo un biglietto del tram". Chi ha un manoscritto nel cassetto può mandarlo in formato word a questo indirizzo: QL2@robinedizioni.it; la stessa Sajetti in questo video invita le donne a non essere timide e assicura che risponderà a tutte.

Sul sito di QueerBlog invece la notizia che a Bologna dal 20 al 23 settembre si svolgerà un festival internazionale del cinema lesbico: Some Prefere Cake.

Io invece continuo la mia vita casalinga e indaffarata ma vorrei segnalare questo libro che ho trovato quasi per caso, entrando per curiosità in una di quelle librerie che vendono centinaia di libri scontati e a metà prezzo: "Vita e cultura gay. Storia universale dell'omosessualità dall'antichità ad oggi" (a cura di Robert Aldrich) è un librone pieno di fotografie e illustrazioni anche poco viste in giro e molto interessanti, ma soprattutto è costituito da saggi scritti da diversi studiosi che prendono in esame un preciso periodo storico o un particolare argomento; nell'insieme quello che viene fuori è un sintetico ma variegato panorama dell'omosessualità lungo i secoli e i continenti.
Nella foto si può leggere l'indice degli articoli e gli autori, si segnalano due autori italiani, Domenico Rizzo e Vincenzo Patanè.

sabato 30 giugno 2012

Anni 70 in tv: "Non stop"

L'altro giorno qualcuno che conosco ha citato una trasmissione che avevo relegato nell'angolo dei ricordi più lontano: "Non stop" è andata in onda negli anni 1977/79, quando io frequentavo la scuola media.
Per certi versi gli anni settanta televisivi sono stati forse i più interessanti della storia italiana, quando ancora la trasgressione non era volgarità e abitudine. La voglia di una certa libertà di pensiero e la vivacità creativa che in quel momento stava percorrendo la società italiana (con il suo contraltare negativo che fu la stagione del terrorismo, ma che non può in nessun modo offuscare ciò che di positivo certi movimenti portarono nella ingessata società italiana - tra tutti il femminismo) era riuscita a trasparire anche alla Rai, e non solo nei programmi di intrattenimento.
"Non stop" era un varietà che ha presentato dei comici che successivamente avranno un certo successo - basti citare i 3 della Smorfia, i Gatti di Vicolo Miracoli, i Giancattivi, Carlo Verdone, Zuzzurro e Gaspare, Marco Messeri, ecc.
 In quegli anni nei media inizia a comparire anche l'argomento dell'omosessualità, in un certo senso in modo più naturale di come avverrà nei decenni successivi.
Nella trasmissione "Non Stop" ad esempio c'era il personaggio di un omosessuale interpretato magistralmente da Ernst Thole (figlio del famoso illustratore Karel Thole, autore delle copertine di tantissimi classici Urania).
 Io di questa trasmissione ho ricordi un po' confusi, altalenanti, ma so che mi colpì molto all'epoca il modo un po' surreale e disordinato di presentare personaggi e ambienti - cosa che si può notare anche nel video della sigla del 1979 (notare al minuto 1.41 una specie di clone del cicc uomo sovrappeso di "Lost"…).



Non parlerei di questa trasmissione se non fosse per un particolare che me la fece amare tantissimo all'epoca: la sigla di apertura delle prime puntate (forse fino al 1978, non lo so, perché poi fu sostituita da quella che si può vedere nel secondo video) cantata da Nancy Nova; questa sigla fino a qualche anno fa la si poteva trovare in rete, ma purtroppo è stata tolta, per cui il video che qui vedete ripropone solo l'audio e il fotogramma fisso del 45 giri.
Per quel che ricordo c'era una donna che mi sembrava più magra e diversa dalla cantante titolare della sigla "Akiri Non stop" (della cui surrealtà non voglio neanche parlare), ma è possibile che i miei ricordi siano del tutto falsati dal passare del tempo e soprattutto dall'emozione che mi procurava sentire ogni settimana quella canzone - e vedere quella donna che si aggirava sensualmente su un finto ring di pugilato (almeno a me sembra di ricordare così!).
Quello che mi procurò i primi turbamenti sessuali  fu la particolare intonazione di voce di questa cantante (mai più ascoltata in seguito fino a pochi giorni fa, grazie a Youtube): le vie che ci portano a costruire il nostro percorso sentimentale-affettivo  sono infinite e spesso bizzarre. A distanza di più di 30 anni riascoltando quella canzone sono stata riportata istantaneamente davanti alla me stessa adolescente, ignara, sola, ingenua e spaventata: cosa significavano quei sentimenti che mi ribollivano dentro mentre ascoltavo quella assurda canzone? Perché aspettavo con ansia il giorno in cui l'avrei rivista e riascoltata?
Il corto circuito tra quello che ero allora e quello che sono adesso e la constatazione di una ferita mai chiusa - ma solo sepolta in profondità mai troppo abissali - mi ha procurato una commozione inattesa, un senso di tenerezza durante questo momento di sdoppiamento e sfasamento temporale: ero la ragazzina del 1978, e nello stesso tempo la signora del 2012 che guarda da lontano se stessa, una se stessa che non è possibile aiutare - non più (aiutare a non essere spaventata da quei sentimenti e a viverli normalmente - ci tengo a precisare).

P.S: Lo so, ho scritto più post nell'ultima settimana che nell'ultimo anno, quasi, ma si tratta di un caso - l'occasione di un ricordo così intenso è abbastanza raro.

venerdì 22 giugno 2012

Post variegato

Purtroppo non potrò scrivere più in maniera assidua come prima (che era già poco) su questo blog, impegni di lavoro a lungo termine mi impediscono di potermi dedicare alla scrittura dei post.
Tuttavia non mi sento di abbandonare del tutto questo angolo tranquillo, per cui quando potrò verrò qui a scrivere qualcosa, magari dando delle indicazioni veloci su cose che ho visto in giro.
Qualche mese fa ad esempio ho visto il film "Albert Nobbs" interpretato (e anche parzialmente prodotto e scritto) da Glenn Close, la quale si è calata senza remore nella parte di un uomo - o meglio, di una donna che per anni ha vissuto da uomo nella Dublino di fine XIX° secolo.
Il film è tratto da un racconto di George Moore, e la Close aveva interpretato anni prima il personaggio di Nobbs in teatro - segno del suo profondo interesse per la storia.
Avrei voluto accostare l'analisi di questo film a quella di un altro film molto diverso, "Tomboy", e poi prendere spunto dalle tematiche qui affrontate per parlare di trasgenderismo e identità sessuale: un argomento da niente! Inutile dire che per adesso non ho il tempo di scrivere il post, ma intanto posso consigliare la visione di questi due film.
A proposito di film oggi è iniziato il FestivalMix di Milano, a cui di solito cerco di andare per più giornate possibili; quest'anno non posso far altro che saltare la manifestazione, cosa che mi dispiace moltissimo. Sfogliando il programma ho notato diversi film interessanti - pazienza, spero di poter recuperare qualche film in dvd, anche se è difficilissimo che ciò avvenga.

Oggi è anche il 100° anniversario della nascita di Alan Turing, il genio che contribuì alla decifrazione dei codici della macchina Enigma usata dai nazisti, e questo permise di accorciare la durata della seconda guerra mondiale; non solo, gli studi di Turing sono alla base dell'invenzione del computer - ed è inutile dire quanto ciò sia stato importante per lo sviluppo della moderna società tecnologica.
Se non conoscete nulla di lui leggete qualche biografia, come ad esempio quella di David Leavitt: conoscerete anche come Turing sia stato perseguitato e torturato per la sua omosessualità (anche se è stato un pretesto - si temeva che potesse rivelare segreti di stato - il modo con cui lo hanno costretto alla castrazione chimica è ignobile e crudele), e di come si sia ucciso a soli 41 anni, probabilmente per quello che era stato costretto a subire.
Intanto mentre all'estero aumentano gli stati che hanno concesso la possibilità del matrimonio omosessuale nel loro ordinamento (e mentre Obama si dice pubblicamente favorevole) noi abbiamo persone-associazioni-cattolici vari che si imbizzarriscono anche solo a ventilare la possibilità di un registro delle unioni civili (che non vale praticamente una cippa all'atto pratico).
Continuiamo così, a braccetto con gli stati più medievali, misogini e omofobi del mondo...