giovedì 12 gennaio 2017

Lo "speciale gender" del National Geographic

Segnalo il numero di gennaio del National Geographic dedicato al gender - non nel senso della supposta "ideologia" di cui parlano certi ambienti, ma nel senso letterale di "genere", ovvero delle varie problematiche legate alle differenze di genere tra maschi e femmine nei vari paesi del mondo e all'esistenza di persone che non si riconoscono nel genere di nascita e che in maniera varia sentono di appartenere al genere opposto o a nessuno.
Si parla che delle persone intersessuali, agender, non conformi, ecc., e soprattutto il fatto che la consapevolezza di non essere "conformi" si manifesti in ragazzi/e di giovane età (molto interessanti le varie interviste, anche quelle ai genitori).
Ci sono approfondimenti sul tema anche dal punto di vista scientifico - perché in alcuni casi non è così facile definire in maniera univoca cosa vuol dire essere maschi e cosa vuol dire essere femmine (posto che certe problematiche interessano comunque una minoranza, una minoranza che va rispettata e compresa).
A questo link potete trovare foto e titoli dei vari articoli presenti nel numero, qui invece la spiegazione della redazione a proposito della differenza tra la copertina originale americana e quella italiana (nonché una risposta alle immancabili polemiche che qui in Italia temi come questi suscitano sempre - meno se ne sa e meno se ne vuole sapere, almeno per alcuni).

mercoledì 27 luglio 2016

Prima unione civile in Italia di una coppia lesbica

Come suona male -"unione civile"- che per i bigotti mai sarà considerata "all'altezza" del matrimonio, ma ormai le cose sono andate così, e chissà se mai cambieranno.
Si potrà dire "mia moglie" invece di "la compagna della nostra formazione specifica"? Chi lo sa.
Naturalmente non mancano i soliti sindaci che di far rispettare le leggi proprio fanno fatica, ma in ogni caso non potranno impedire alle coppie che lo vogliono di unirsi civilmente e sfruttare gli aspetti positivi di questa legge (intanto qui la "Lettera aperta al sindaco che non vuole celebrare le unioni civili (ma deve)").
Dunque chiamiamolo matrimonio, come giustamente si scrive in questo articolo, celebrato in provincia di Bologna, avvenuto appena dopo la firma da parte del governo dei decreti attuativi: tanti auguri alle spose!


In altri luoghi invece si prosegue sulla strada senza uscita del fantomatico "Gender", sprecando soldi pubblici per inseguire ossessioni e ideologie retrive: ecco qua: "Lombardia, ritorno a scuola con il telefono anti-gender: rispondono gli ultrà del Family Day". Allegria.
D'altronde su queste questioni in Italia il sottofondo omofobico lo si ritrova un po' dappertutto - non so, tipo nella censura di alcune scene di una serie tv (come se oggi poi non se ne accorgesse nessuno), e nella seguente affrettata marcia indietro (leggete qui:"RaiDue censura Connor e Oliver", e qui:"Iniziamo dalle scuse?").

Inutile negare la realtà di tante famiglie - sia nuove che non, dato che a causa del contesto sociale molte di queste venivano per così dire "occultate": qui le coppie gay e le famiglie possono rispondere a un questionario online che serve a raccogliere dati (anonimi) che possano essere anche base di ricerche, è importante farsi vedere (#contiamoci!).
Un'altra bella notizia: l'apertura a Roma della prima casa rifugio per le vittime di violenza omofobica: Refuge LGBT. Qui altre foto e info.

Un'ultima notizia per i milanesi: apre una libreria LGBT a Milano, in via Kramer, Antigone. Da settembre sarà sede anche di incontri, eventi, ecc.


domenica 6 marzo 2016

Aspettando l'approvazione della legge per le unioni civili

Nel post precedente mi dicevo pessimista rispetto all'approvazione della legge sulle "formazioni sociali specifiche" - ho avuto ragione a metà (la legge al Senato ha perso un pezzo importante, tra le altre cose), e comunque non si sa mai cosa potrebbe accadere alla Camera.
Sul dibattito che si è sviluppato a livello nazionale avrei così tante cose da dire che non riesco a mettere ordine ai pensieri, so solo che per la maggior parte ho trovato deprimenti tutti i tentativi di mistificazione o aggiramento delle questioni; naturalmente i più sicuri di sé nel sparare opinioni a caso sono stati quelli che ne sanno di meno - per ignoranza o malafede.

Scriverò delle mie opinioni più in là, una volta avuta la certezza di cosa dirà la legge finale approvata anche alla Camera. Nel frattempo però vorrei linkare qualche articolo che esprime meglio di me alcune opinioni su questa legge:

A proposito della maternità surrogata (che con la legge sulle unioni civili non c'entra niente, ma dato che ormai il dibattito si è esteso come un incendio estivo...) mi ritrovo (per adesso) nel ragionamento che ha fatto Cinzia Sciuto qui: GRAVIDANZA SURROGATA, TRA MORALE E DIRITTO, consapevole di essere tra una minoranza di persone che non riescono a vedere le cose solo in bianco e nero.



Altre brevi segnalazioni:
  • Su RadioStatale c'è una sezione podcast dedicata ai temi LGBTQ
  • Un nuovo portale molto utile: Bossy.it (BOSSY è un progetto che tratta tematiche connesse alla discriminazione e disuguaglianza maschile e femminile, ai fenomeni di abusi e violenze, ai diritti LGBT).
  • Su AOL.com c'è una serie dedicata alle storie di persone transgender (True Trans); mi ha molto colpito la testimonianza di Buck (Buck Angel's Story)




giovedì 3 dicembre 2015

Notizie varie e un libro consigliato

Parto dal libro, molto importante per la cultura gay: è uscito da non molto e si intitola "Tutta un'altra storia. L'omosessualità dall'antichità al secondo dopoguerra" ed è scritto da Giovanni Dall'Orto, attivista gay, storico e giornalista (ha diretto anni fa la rivista Babilonia e più di recente Pride).
Il libro parla soprattutto di omosessualità maschile, e Dall'Orto spiega che il motivo è sia perché le storiche e scrittrici lesbiche hanno già prodotto libri sulla loro storia, sia perché altrimenti il libro sarebbe diventato enorme - e già così è abbastanza corposo.
Questo libro presenta diversi motivi di interesse perché porta alla luce episodi e temi poco trattati, inoltre ribalta alcuni luoghi comuni (se ne parla un po' nell'intervista rilasciata dall'autore qui su Repubblica.it). Nonostante la lunghezza il libro si legge d'un fiato, è scritto benissimo ed è davvero interessante.

Segnalo la serie di documentari di FUORI! (che  hanno anche bisogno di sostegno) che illustrano i diversi modi di essere visibili delle persone LGBT: qui ad esempio c'è il teaser della terza puntata con protagonista Red, un trans FtM.
Molto bella la notizia che non è stato necessario per una ragazza transessuale doversi operare per cambiare sesso in senso anagrafico; spero che la sentenza sia poi applicabile a tutte le altre richieste di questo tipo.
Sulla trovata del governo per far diventare le Unioni civili qualcosa di più lontano possibile dall'idea di matrimonio non ho ancora parlato, lo fanno per me questi articoli:
- In the ghetto
-
- Unioni civili: quattro matrimoni e una ‘formazione sociale specifica’
Sono anche quasi sicura che non si riuscirà neanche ad approvare una legge brutta come questa, la stanno tirando lunga da non so quanto tempo - paese incivile il nostro, non so cos'altro dire.

Sulle ultime polemiche sull'"ideologia gender" ci sarebbe tanto da dire, oppure nulla, dato che è sul nulla che sono basati gli attacchi di chi ne parla; purtroppo ormai questa "discussione" è talmente entrata nella testa di tanti ignari (o ignoranti) genitori che non si può fare a meno di cercare di spiegarne le origini e il (non)senso; di seguito alcuni articoli che cercano di chiarire le cose:
- Ideologia gender e media education
-«“Gender” non vuol dire cancellare
mamma e papà o la differenza tra i sessi»

- Gender studies. Evidentemente noi italiani
- Il Gender: da Settembre, in tutte le scuole.
- Il genere: una guida orientativa

sabato 1 agosto 2015

Ancora attrici con qualcosa in comune

Naturalmente le cose che avrebbero in comune queste attrici sono da me immaginate secondo una sensibilità soggettiva: molto genericamente una altezza rilevante o comunque un po' fuori media, corporatura robusta, capelli lisci e un aspetto non troppo femminile, non troppo lezioso o "carino".
Settimane fa volevo dedicare un post tutto a Deborah Ann Woll, la Karen Page della sorprendente miniserie tv "Daredevil", poi vicende personali mi hanno fatto mettere da parte l'intenzione; adesso mi è ritornata in mente assieme a due altre  attrici che in passato avevano attirato la mia attenzione, con gradi diversi: Anne Dudek, la "bastarda" del "Dr. House", e Dian Neal, che ha interpretato il sostituto procuratore in alcune stagioni di "Law and Order: Unità vittime speciali".

Come scritto in altre occasioni ciò che mi colpisce è sempre la commistione tra le qualità che io vedo nell'attrice e una qualche particolarità del personaggio che interpreta: la Wall in Daredevil secondo me è bravissima, aiutata certo da tutto l'impianto della serie tv, scritta molto bene, con attori azzeccatissimi e una fotografia molto caratterizzante, dominata da toni scuri e dominanze di colori gialli inseriti con attenzione.


Le donne bionde e alte non sarebbero il mio tipo ideale, ma siano benvenute le eccezioni!
Deborah Ann Woll proveniva dal successo del personaggio vampiro in True Blood, che io però non avevo mai visto (ovvero, ho visto le prime 3 puntate credo, e basta, ma lei arriverà dopo); per me così lei è stata una scoperta totale.
In Daredevil i personaggi principali sono 3, Matt Murdock naturalmente (ossia Devil), il suo fedele amico Foggy Nelson, e lei, Karen Page - una segretaria/assistente nel minuscolo studio legale dei due uomini.
Ho letto alcuni cicli del fumetto di Devil e se la serie tv (che avrà una seconda stagione) intende seguire fedelmente il fumetto (come in effetti sta facendo) sono già in ansia per cosa potrebbe capitare a Karen Page, che già nel bel finale di questa miniserie si è accollata un bel peso, e un segreto (per adesso) che renderanno il suo personaggio ancora più interessante ai miei occhi.


Uno dei nodi di Daredevil che mi ha più colpito è la presenza di un triangolo che non si chiude tra i 3 protagonisti: Foggy è innamorato di Karen, e Karen di Matt, ma nessuno è ricambiato, e Matt non si accorge dell'interesse di Karen (nelle due foto con le freccine in mezzo potete vedere un attimo di scoramento di Matt con l'abbraccio per me commovente da parte di Karen, si intuisce che vorrebbe dargli molto di più).
Il personaggio di Karen è allo stesso tempo fragile e testardo, contraddittorio e ingenuo; è molto bello che sia stato caratterizzato dagli autori non in modo sexy, non ce n'era bisogno (io poi adoro i vestiti femminili un po' "castigati" - senza esagerare - perchè lasciano immaginare molto di più).


Ho raccolto diversi fermi immagini con le foto secondo me più belle di Deborah Ann Woll, di cui ho scelto sono qui solo una piccola parte, e non pensavo di trovare un sito con una fissazione esagerata per l'attrice che raccoglie centinaia e centinaia di foto tratte dai vari episodi di Daredevil e non solo: deborahannwoll.net D'altronde in giro si trovano un sacco di Tumbrl e post vari con sue foto, alcune molto belle: qui, qui, qui, e qui; mentre qui ci sono due intense immagini tratte dagli ultimi istanti dell'ultima puntata, quando Matt Murdock intuisce che c'è qualcosa di diverso in Karen.
Ci sono diverse foto in giro di interviste assieme agli attori principali di Daredevil, specialmente con Charlie Cox (Matt Murdock), sembrano sempre divertirsi, specialmente lei, che sembra una simpaticona; certamente ai miei occhi ha acquisito millemila punti quando ho letto che "Deborah Ann Woll is very much invested in a geeky lifestyle, with a large part of that down to her boyfriend’s enormous comic book collection, as she began to pick through several of the thousands stashed in their house".
A proposito del compagno bisogna anche dire che soffre di una malattia degenerativa agli occhi che lo sta rendendo praticamente cieco (una bella ironia su cui la coppia scherza così!), e per questo la Wall è molto coinvolta in una fondazione che fa ricerche su questa condizione, la coroideremia; in generale è una persona molto attiva e impegnata in vari campi.

 Oh, con gli occhiali è proprio carina! (e anche quando le li arrossa in naso quando piange o si commuove)

Le altre due attrici citate a inizio post non raggiungono lo stesso fascino della Woll: Anne Dudek è un'attrice molto brava che è comparsa in svariate serie tv, la prima è stata una delle prime stagioni di E.R., una puntata singola che mi è capitato di rivedere in replica non molto tempo fa.
Il personaggio interpretato in Dr. House non era molto simpatico ma a me lei piaceva proprio per questo!
Dian Neal invece la conosco molto poco, mai più incrociata in altre serie tv o film, ma ricordo le prime puntate della sua apparizione in Law and Order, quando nelle serie arrivo a sostituire il precedente procuratore: aveva un aspetto giovanile e impacciato, non so se aderente al massimo al personaggio (che all'inizio trovò molte difficoltà) o all'attrice stessa; ricordo che questa cosa mi intenerì molto - sensazione che poi sparì col tempo, di pari passo con l'acquisizione di professionalità e fermezza.

giovedì 19 marzo 2015

We exist



Ho visto questo video degli Arcade Fire e ne sono stata molto colpita, sia per il modo in cui è stato girato, sia per le parole, che sono pronunciate da un ragazzo gay (o transgender, dal testo non è chiaro) verso il padre che invece lo rifiuta.
Ho letto anche questo articolo in cui alcune parti del movimento GLBTQ hanno criticato la scelta di un attore non transgender (e pure famoso) per il ruolo del protagonista, e anche che si perpetuano degli stereotipi.
Io quel che ho percepito guardando il video è che si racconta la storia di una persona che vorrebbe essere se stessa, che sta cercando la sua via (anche goffamente, come tutti hanno il diritto di essere), che il video è talmente "simbolico" che forse non racconta solo la storia di una trans, ma quella di tutti quelli che non sono a loro agio con il proprio corpo, o il ruolo sociale che gli altri gli hanno assegnato; un uomo o un ragazzo che semplicemente è al di fuori di ogni schema e vorrebbe vivere in santa pace senza essere giudicato per questo da nessuno (il balletto dei 4 gay mi è parso bellissimo).
La scelta dell'attore famoso è certo anche una scelta di richiamo, di pubblicità sulla canzone, ma è anche un voler mostrare come qualsiasi tipo di persona potrebbe desiderare di essere altro - non solo i gay, non solo le persone transgender.
Non sono un trans, non sono un uomo, non sono etero, ma certe volte mi sento come qualcosa che non corrisponde a nulla di ciò che vedo intorno a me.
Il video mi ha commosso, semplicemente.

"We Exist"

They're walking around
Head full of sound
Acting like
We don't exist
They walk in the room
And stare right through you
Talking like
We don't exist
But we exist

Daddy it's true
I'm different from you
But tell me why they treat me like this?
If you turned away
What would I say?
Not the first betrayed by a kiss

Maybe it's true
They're staring at you
When you walk in the room
Tell 'em it's fine
Stare if you like
Just let us through
Just let us through
Na na na na na na na
Na na na na na na na

They're down on their knees
Begging us please
Praying that we don't exist
Daddy it's fine
I'm used to 'em now
But tell me why they treat me like this?
It's cause we do it like this

Maybe it's true
They're staring at you
When you walk in the room
Tell 'em it's fine
Stare if you like
Just let us through
Just let us through
Na na na na na na na
Na na na na na na na

Let 'em stare, let 'em stare!
If that's all they can do!
But I'd lose my heart
If I turn away from you

Oh Daddy don't turn away
You know that I'm so scared
But will you watch me drown?
You know we're going nowhere
We know that we're young
And no shit we're confused
But will you watch us drown?
What are you so afraid to lose?

Down on my knees
Begging us please
Praying that we don't exist
You're down on your knees
Begging us please
Praying that we don't exist

But we exist
We exist
We exist
We exist
Maybe if you hang together
You can make the changes in our hearts
And if you hang together, you can change us
Just where should you start?

sabato 21 febbraio 2015

Attrici varie che ho tenuto sott'occhio

Di attrici brave ce ne sono molte, le vedo in serie tv più che in film, (ma ormai attori e attrici passano senza problemi dal cinema alla tv), solo che di donne che mi appassionano davvero ne incontro ormai poche - sarà l'età (la mia), sarà la generale lontananza che mi sembra aumentare tra me e il genere umano.
Se devo indicare un'attrice che mi ha davvero acceso qualche ormone solitario mi tocca fare un nome già incontrato su questo blog: Gillian Anderson! Dopo avermi fulminato con la sua Dana Scully 20 anni fa rieccola in una serie tv (siamo alla seconda stagione, ma fatta di poche puntate) dove interpreta un personaggio un po' algido, una detective (non proprio, ma qualcosa di simile) che si trova ad affrontare un serial killer, ma non solo: un certo maschilismo, più sottotraccia che esibito, e personaggi che accettano poco il suo essere assolutamente libera, mai condiscendente verso  i colleghi maschi.
La Anderson ha superato i 40 rimanendo per me una donna davvero attraente, anzi meglio adesso che da giovane; e l'interpretazione che dà in "The fall" è davvero splendida.


L'anno scorso devo dire che avevo avuto una piccola infatuazione per la Dana Scully degli anni 10 del nuovo millennio, Anna Torv, la Olivia Dunham di "Fringe".
Non proprio bella, ma carina, quello che mi ha "acchiappato" è stata la sua voce originale, leggermente bassa e profonda. "Fringe" in effetti parte come novello "X-Files", ma poi a partire dalla seconda stagione diventa una serie sempre più originale.
Purtroppo il miglioramento della serie ha coinciso con l'aumentata abbronzatura della Torv - cosa che mi ha fatto calare del tutto l'interesse nei suoi confronti: assieme al trucco pesante è una delle cose che meno mi piace nelle donne.


Parlando di donne che con la fama diventano sempre più abbronzate (chissà perchè) : un'altra attrice che ha avuto questa disgraziata evoluzione è stata Jennifer Carpenter, la Debra Morgan di "Dexter".
Quello che mi piaceva di lei era il personaggio, più che il suo fisico (non male però), abbastanza poco femminile come piace di solito a me (il personaggio sopra le righe e un po' maschiaccio attizzava qualche categoria di uomini, tanto che uno di essi ha addirittura creato una compilation con tutti i "Fuck" della Morgan); è partita da un bel colorito pallido ed è diventata dopo pochi anni color cuoio: contenta lei.


Tra le attrici che non hanno cambiato tonalità, ma che l'hanno sempre avuta naturalmente abbastanza brunita posso ricordare la bella Angie Harmon, protagonista di diversi episodi di "Law and Order" anni fa, e poi rivista in "Rizzoli ed Isles" ma soprattutto in "Women's Murder Club", dove ha dato prova di saper recitare anche nei registri comici - davvero brava (non venga il sospetto che ce l'abbia con le donne di colore o generalmente di pelle scura!, l'abbronzatura ovviamente è tutta un'altra cosa ed è il cambiamento che mi disturba, senza parlare del fatto che naturale o no fa male - poi tanto per dire potrei inserire in questa serie di belle donne anche la splendida Angela Bassett, non fosse che non la vedo in giro da tanto tempo).

Per finire parlo di un'attrice di cui non mi sono infatuata, ma che ammiro per il suo stile e il suo modo di recitare: Charlotte Rampling ha ormai la sua bella età, ma ultimamente si è data anche lei alla tv e il ruolo che mi sta piacendo adesso è quello di un avvocato nella seconda stagione di "Broadchurch".
A dire la verità l'avevo anche seguita con interesse nell'ultima e penosa stagione di "Dexter", dove per l'appunto salvo solo la sua recitazione (anche se il personaggio era assurdo, ma quello sta agli sceneggiatori): gli occhi sono ancora giovani e penetranti, il modo di muoversi elegante - elementi che si ritrovano in "Broadchurch".
Piccolo spoiler per chi vuole vedere la serie (ma del tutto ininfluente per la storia principale, quella del "giallo"): nella penultima puntata il personaggio interpretato dalla Rampling confesserà (con 15 anni di ritardo) il suo amore per un'altra donna, poco meno anziana di lei, in una scena molto bella.
Non capita molto spesso di vedere due donne che si amano, anziane, e che magari si baciano: ancora complimenti agli autori di "Broadchurch".